Fondo per la transizione industriale green

08 Nov 2023
News

Il Fondo per il sostegno alla transizione industriale vuole aiutare il sistema produttivo italiano ad adeguarsi alle politiche UE sulla lotta ai cambiamenti climatici.
L’operatività del Fondo è disciplinata dal decreto ministeriale 21 ottobre 2022 del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro della transizione ecologica.
Il Decreto del Direttore per gli Incentivi alle Imprese del 30 agosto 2023 definisce termini e modalità di presentazione delle domande attraverso l’apertura di uno sportello finalizzato al sostegno di programmi di investimento per la tutela ambientale: la dotazione iniziale è di 300 milioni di euro, e l’assegnazione dei fondi avviene attraverso una procedura valutativa a graduatoria che determina l’ordine di ammissione alle valutazioni istruttorie delle domande presentate

A chi è destinato?

Il fondo è destinato a imprese di qualsiasi dimensione che operino sull’intero territorio nazionale.
Alla data di presentazione della domanda devono:

  • essere regolarmente costituite, iscritte e «attive» nel registro delle imprese;
  • operare in via prevalente nei settori estrattivo e manifatturiero di cui alle sezioni B e C della classificazione delle attività economiche ATECO 2007;
  • essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali;
  • non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019;
  • non rientrare tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
  • aver restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero;
  • essere in regola con le disposizioni vigenti in materia obblighi contributivi.
  • non trovarsi in una delle situazioni di esclusione previste dall’art. 5, comma 2, del DM 21 ottobre 2022.

Che cosa finanzia?

Il fondo finanzia programmi di investimento, eventualmente accompagnati da progetti di formazione del personale, che perseguono una o più delle seguenti finalità:

  • una maggiore efficienza energetica nell’esecuzione dell’attività d’impresa nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dall’articolo 38 del GBER o un cambiamento fondamentale del processo produttivo oggetto di intervento, nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dagli articoli 14 e 17 del Regolamento GBER. È prevista anche l’ammissibilità di spese accessorie, nel limite del 40%, connesse all’installazione di impianti da autoproduzione di energia da Fonti Rinnovabili, idrogeno e impianti di cogenerazione ad alto rendimento, ai sensi dell’articolo 41 del Regolamento GBER.
  • un uso efficiente delle risorse attraverso una riduzione dell’utilizzo delle stesse anche tramite il riuso, il riciclo o il recupero di materie prime e/o l’uso di materie prime riciclate nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dall’articolo 47 del GBER o un cambiamento fondamentale del processo produttivo oggetto di intervento, nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dagli articoli 14 e 17 del Regolamento GBER.  

In definitiva, i programmi di investimento devono essere volti al perseguimento di un miglioramento in termini di tutela ambientale dei processi aziendali. Non sono quindi ammessi interventi che determinano un aumento della capacità produttiva (è ammesso un 2% dovuto a esigenze tecniche).

I programmi per cui si richiede l’accesso al Fondo devono essere avviati successivamente alla presentazione della domanda. Le spese ammissibili vanno da un minimo di 3 milioni di euro a un massimo di 20 milioni di euro. I lavori devono essere realizzati entro 36 mesi dalla data di concessione del contributo, con un’eventuale proroga di massimo 12 mesi.

In che cosa consiste l’agevolazione?

L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto alle seguenti condizioni:

Investimenti relativi al miglioramento dell’efficienza energetica: agevolazioni pari al 30% delle spese ammissibili, se tali spese sono state individuate confrontando i costi dell’investimento con quelli di uno scenario in assenza dell’aiuto.

Qualora venga richiesta l’applicazione della sezione 2.6 del Temporary Framework, le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo a fondo perduto e pari al 40% dei costi agevolabili se determinati come differenza tra i costi del progetto e i risparmi sui costi o le entrate supplementari, rispetto alla situazione in assenza degli aiuti, con meccanismo di Claw-back. 

Impianti di autoproduzione: sono concesse agevolazioni, pari al

  • 45% per gli investimenti nell’autoproduzione di energia da fonti energetiche rinnovabili;
  • 30% per qualsiasi altro investimento. 

Per gli investimenti relativi all’uso efficiente delle risorse sono concesse agevolazioni pari al 40% delle spese ammissibili. 

Cambiamento del processo produttivo: le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo a fondo perduto e il valore dell’intensità è disciplinato dalla Carta degli aiuti a finalità regionale in funzione della dimensione aziendale delle imprese richiedenti e della zona oggetto di investimento.

L’istituzione del Fondo per il sostegno alla transizione industriale green è un’opportunità da non perdere per investire in impianti che promuovono la sostenibilità e la responsabilità ambientale dell’azienda.

Le domande possono essere inviate per via telematica fino alle ore 12 del 12 dicembre 2023.

 

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